
Cent’anni di Gac
Quella che vedete è una delle mie recenti operazioni di mail art in omaggio e memoria di Gac (Guglielmo Achille Cavellini, 1914-2014). Non vengo mai meno al mio inossidabile impegno ambasciatoriale, tanto più quest'anno, nel centenario del maestro dell'autostoricizzazione

Ricordo l’esposizione nel 1957 alla Galleria d’arte moderna di Roma, organizzata dalla direttrice Palma Bucarelli e presentata da Giovanni Carandente, (200 quadri della collezione Cavellini), sulla quale il critico bolognese Francesco Arcangeli, in un suo ampio articolo così scriveva: “Personalmente non credo agli eccessivi entusiasmi per l’arte moderna ma ancora meno credo alle sentenze negative che troppa gente socialmente e culturalmente qualificata pretende di emettere senza avere voluto vedere nulla, pensare nulla, pagare nulla. In confronto a questo qualunquismo l’impresa del collezionista di Brescia Achille Cavellini, il suo entusiasmo, si coloriscono quasi di eroismo. Ci vuole una bella pazzia, ma di quelle che aiutano la vita, a raccogliere duecento opere incomprensibili con le proprie forze materiali e spirituali. Cavellini ha una vera tenacia e continuità, una vera convinzione”.
Fosse diffuso oggi, lo spirito di questo grande che, ormai 80 anni fa, si cimentava ad andare controcorrente, sismografo sensibile e anticipatore, prima di tanti paludati e supponenti addetti ai lavori. Nell’anno in cui si sta celebrando il suo centenario, dal Mart di Rovereto al museo Ken Damy di Brescia, da New York a San Francisco, con il corollario internazionale di mostre di mail art, si ricorda Cavellini. Info: gac2014.it